Dall'analisi all'intervento

La griglia n. 1 inviata a tutti i docenti utilizzati sui progetti di prevenzione alla dispersione scolastica della provincia di Verona, offre essenzialmente tre elementi di riflessione:

  1. Concetto di orientamento formativo.

  2. Qualità delle azioni promosse dalle singole scuole nell’ottica dell’orientamento.

  3. Livello di integrazione tra progetto e azioni.

Il primo elemento riguarda la definizione di O.F., contestualizzato nella pratica scolastica.

La lettura personale risulta, quindi, "filtrata" dall’esperienza diretta sul territorio più che dall’impostazione teorica e/o normativa.

L'Orientamento Formativo viene definito essenzialmente come processo continuo per la costruzione dell’identità personale, come processo complesso per le variabili interne ed esterne al soggetto che entrano in gioco, come auto-orientamento sul sé competente e come una sorta di educazione permanente, che dura dalla primissima infanzia per tutto l’arco della vita.


ORIENTAMENTO FORMATIVO

processo continuo          processo complesso

auto-orientamento                          educazione permanente

Nel riquadro sottoriportato sono state raccolte le parole chiave, isolandole dal contesto per facilitarne l’immediata lettura e coglierne l’interconnessione esistente.

conoscenza di sé           autostima           protagonismo

attitudini    inclinazioni       potenzialità    interessi

identità competente              progettazione

capacità critica      capacità decisionale

autonomia                    scelta consapevole

metodo trasversale               didattica orientativa

abilità

  • sociali
  • relazionali
  • cognitive
  • operative

Il quadro concettuale che ne esce porta a definire l’orientamento formativo come:

processo trasversale ð non attività aggiuntiva al curricolo

ricerca metodologica ð non solo intervento nelle transizioni

approccio sistemico ð non intervento settoriale di ambito


Orientamento come ambito privilegiato
per promuovere il successo formativo

Tale sfondo integratore risulta sufficientemente condiviso sul piano teorico, ma scarsamente in simbiosi con la pratica orientativa.

L’orientamento non si lega, infatti, ad una pratica scolastica diffusa, ma piuttosto alla sensibilità del singolo docente o alla motivazione di gruppi di insegnanti.

Le esperienze sul territorio tendono a divenire progetti sperimentali isolati con grosse difficoltà di sedimentazione e di diffusione.

La seconda questione porta ad individuare le azioni promosse dalle singole scuole nell’ottica dell’orientamento.
Tali azioni sono state raccolte in quattro macrosettori in ordine ai destinatari:

allievi - docenti - famiglie - territorio

AZIONI

ALLIEVI
  • programmazioni
  • progetti: Arcobaleno - Accoglienza - Arianna 2 - Columbus - Dire Fare Orientare - Girasole - Icaro - Itinera-  Orienta 2000 - Salute - ScuolaNet - Stage -  Valigia
  • laboratori: espressivi - informatica - L2
  • corsi IDEI - Riorientamento
  • iniziative gioco/sport
  • sportelli: Help e Orientamento
  • somministrazione di test autovalutativi
  • monitoraggio degli esiti
  • visite guidate
  • utilizzo sito Internet
DOCENTI
  • incontri Continuità
  • consigli di classe per C. O.
  • incontri tra docenti referenti e/o coordinatori di classe
  • lettura/analisi dei risultati dei monitoraggi
  • iniziative di aggiornamento e di formazione
FAMIGLIE
  • ricevimenti individuali
  • assemblee informative
  • visite guidate
  • incontri con esperti esterni
  • incontri con docenti responsabili O. e/o D.
  • punti Internet
TERRITORIO
  • collegamento tra scuole e agenzie educative del Territorio
  • partecipazione a manifestazioni e convegni
  • collegamento con Dipartimenti Scientifici, Università, I.R.R.S.A.E.
  • collaborazione con C.O.S.P.

Da questo prospetto risulta evidente come la SCUOLA incanali molte energie verso alunni e famiglie, mentre investa poco nella promozione di attività per i docenti e nelle collaborazioni sinergiche col territorio.

La terza riflessione sintetizzata nel quadro sottoriportato porta i docenti utilizzati sui progetti 257 ad individuare i punti di integrazione tra progetto ed azioni.


FASI DI INTEGRAZIONE
TRA PROGETTO E AZIONI

Monitoraggio - ricerca

  • Si sviluppa autonomamente, promuovendo una prima presa di contatto
  • Promuove azioni per favorire: continuità - benessere - successo  formativo
  • Rileva l’esistente

Ricerca - azione

  • Cura l’intervento possibile nelle transizioni
  • Realizza iniziative di raccordo

Consolidamento - sviluppo

  • Si incardina nei P.E.I.
  • Attiva la rete dei docenti referenti
  • Realizza iniziative di formazione docenti
  • Trasferisce esperienze consolidate ad altre realtà

I primi tre livelli possono essere riferiti alla fase di progettazione iniziale di monitoraggio - ricerca.
Il quarto e il quinto livello rispecchiano la fase più operativa della ricerca-azione.
I quattro livelli indicati per ultimi rappresentano la fase di consolidamento del progetto stesso e del conseguente sviluppo in ordine ai nuovi bisogni e ad altri ambiti territoriali.